Le lucerne antiche
Lucerne di tipo a, b) monolychne; c) polilychne (collezione privata)
© Museo Civico "Carlo Verri" di Biassono (Photo: Leopoldo Pozzi)
© Museo Civico "Carlo Verri" di Biassono (Photo: Leopoldo Pozzi)
LE PIÙ ANTICHE LUCERNE
Fin dalle origini la lucerna poteva avere una sola fiamma (monolychne) o due (bilychne) o più fiamme (polilycne).
Le forme più antiche sono aperte, con una struttura a ciotola, il cui orlo è variamente deformato: nelle più arcaiche sono presenti delle leggere depressioni dove si appoggiava lo stoppino. L'evoluzione ce le presenta poi con una o più parti schiacciate (pizzicate) sino a formare il beccuccio per alloggiare lo stoppino.
Al Museo questa più antica tipologia è ben rappresentata con esemplari che risalgono all'età del Bronzo e del Ferro (III-I millennio a.C.).
Fabbricate a mano e poi al tornio, queste semplici lucerne vennero prodotte fin quasi ai giorni nostri.
Fin dalle origini la lucerna poteva avere una sola fiamma (monolychne) o due (bilychne) o più fiamme (polilycne).
Le forme più antiche sono aperte, con una struttura a ciotola, il cui orlo è variamente deformato: nelle più arcaiche sono presenti delle leggere depressioni dove si appoggiava lo stoppino. L'evoluzione ce le presenta poi con una o più parti schiacciate (pizzicate) sino a formare il beccuccio per alloggiare lo stoppino.
Al Museo questa più antica tipologia è ben rappresentata con esemplari che risalgono all'età del Bronzo e del Ferro (III-I millennio a.C.).
Fabbricate a mano e poi al tornio, queste semplici lucerne vennero prodotte fin quasi ai giorni nostri.